MANGIARE INSIEME FA BENE ALLA FELICITÀ... E ALLA LONGEVITÀ
- BeLongevity Team
- 5 giorni fa
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Il World Happiness Report 2025 ha confermato qualcosa che l’umanità sa da sempre, ma che spesso dimentica: mangiare insieme rende più felici.
Non è solo una questione di tradizione o cultura. È scienza. E riguarda da vicino uno dei pilastri più profondi del progetto BeLONGEVITY: Socialness, il valore delle relazioni umane.
Pasto condiviso, benessere moltiplicato
Il legame tra cibo e relazioni è antichissimo. Non a caso parole come compagno (dal latino cum panis, "con il pane") o il termine cinese 火伴 (“compagno di fuoco”) rimandano proprio alla condivisione del pasto. Eppure, oggi, molti di noi mangiano spesso da soli. E questo, secondo i dati raccolti da oltre 150.000 persone in 142 paesi, fa la differenza — in negativo — sul benessere percepito.
Cosa ci dice la scienza?
I ricercatori hanno analizzato la frequenza con cui le persone condividono pranzi e cene e l’hanno messa in relazione con parametri oggettivi di benessere. Il risultato? Chi condivide più pasti si sente più felice, meno stressato e vive relazioni più forti. In alcune regioni, come il Nord America, passare da mangiare sempre da soli a condividere regolarmente 8 o più pasti a settimana ha lo stesso impatto sulla felicità del raddoppio del reddito. Un dato sorprendente.
Diversità culturali, stessa verità
Naturalmente, la frequenza della condivisione varia da paese a paese. In America Latina, ad esempio, due terzi dei pasti vengono consumati insieme, mentre in paesi come Giappone, Corea del Sud o India meno di un pasto su tre è condiviso. Nonostante queste differenze, la relazione positiva tra condivisione e benessere è trasversale: è valida ovunque, indipendentemente da età, genere, reddito o situazione abitativa.

Una soluzione semplice contro la solitudine
I dati parlano chiaro anche negli Stati Uniti: i giovani adulti mangiano da soli molto più spesso rispetto al passato. Eppure, anche un solo pasto condiviso al giorno può ridurre stress, dolore, tristezza e aumentare la felicità. In un’epoca in cui la solitudine è diventata un problema di salute pubblica, riscoprire la semplicità del pasto condiviso può essere una chiave potente per migliorare la nostra qualità di vita.
Cosa possiamo fare, concretamente?
Anche il nostro stile di vita può incoraggiare (o ostacolare) la socialità: il lavoro da casa, ad esempio, se non bilanciato, può aumentare l’isolamento. Al contrario, creare occasioni per mangiare insieme — in famiglia, tra colleghi, con gli amici o in spazi comunitari — è un piccolo gesto con grandi effetti.
Il pilastro Socialness ci ricorda che la longevità non è solo frutto di geni o di buone abitudini individuali, ma anche del nostro modo di esserci per gli altri. Mangiare insieme è un atto semplice, ma profondamente umano. È un momento in cui possiamo rallentare, ascoltare, condividere e sentirci parte di qualcosa. Domani a pranzo, se puoi, non mangiare da solo, invita qualcuno. Potrebbe fare bene a entrambi più di quanto immagini!
BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.
Clark et Al. The Origins of Happiness: The Science of Well-Being over the Life Course. Princeton University Press, 2018, DOI: 10.2307/j.ctvc77dgq
Holt-Lunstad J et Al. Loneliness and social isolation as risk factors for mortality: a meta-analytic review. Perspect Psychol Sci, 2015, DOI: 10.1177/1745691614568352
World Happiness Report 2025

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