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PERCHÉ NON SIAMO PELOSI COME GLI ALTRI MAMMIFERI? UN'INDAGINE TRA EVOLUZIONE, GENI E... LONGEVITÀ

Ci hai mai pensato? Perché, a differenza di un cane, un gorilla o un gatto, noi esseri umani non siamo coperti da una folta pelliccia? La risposta non è solo estetica. La scienza ci mostra che dietro questa caratteristica apparentemente banale si nascondono adattamenti evolutivi straordinari, che hanno avuto un impatto anche sulla sopravvivenza, la termoregolazione e, in ultima analisi, sulla longevità.

Siamo davvero glabri?

In realtà, non siamo privi di peli. Ne abbiamo su tutto il corpo, ma sono molto più fini e radi rispetto ad altri mammiferi. Un'eccezione è rappresentata dai capelli sulla testa, che probabilmente hanno mantenuto un ruolo protettivo dal sole. Altri peli spessi (ascelle e zona pubica) hanno invece funzioni legate alla dispersione del sudore e riduzione dell'attrito cutaneo.

Ma allora perché, evolutivamente, li abbiamo "persi"?


Una strategia di sopravvivenza

Circa 7 milioni di anni fa, le linee evolutive degli esseri umani e degli scimpanzé si sono separate. Una delle ipotesi più solide per spiegare la perdita della pelliccia riguarda il raffreddamento corporeo.

Gli esseri umani hanno sviluppato un numero eccezionalmente elevato di ghiandole sudoripare. In ambienti caldi, come la savana africana, la capacità di sudare abbondantemente senza pelliccia ha rappresentato un vantaggio: permetteva di dissipare il calore e correre per lunghe distanze senza surriscaldarsi.

Questa capacità è stata cruciale per la cosiddetta caccia persistente: i nostri antenati non dovevano essere più veloci delle prede, bastava continuare a inseguirle finché loro, coperte di pelliccia e incapaci di raffreddarsi efficacemente, crollavano per il calore. In questo, la perdita di peli ha letteralmente contribuito alla nostra sopravvivenza e alla capacità di nutrirci.


La scienza ci mostra che dietro questa nostra caratteristica apparentemente banale si nascondono adattamenti evolutivi straordinari, che hanno avuto un impatto anche sulla sopravvivenza, la termoregolazione e, in ultima analisi, sulla longevità.
Perché non siamo pelosi come gli altri mammiferi? Un'indagine tra evoluzione, geni e... longevità

Geni silenziosi, potenziale attivo

Ecco un dato sorprendente: gli esseri umani possiedono ancora tutti i geni necessari per una pelliccia completa, ma questi sono semplicemente spenti. Il nostro DNA custodisce quindi una “memoria” pelosa del passato.

Uno studio genetico comparato tra 62 mammiferi ha evidenziato che la regolazione genica è alla base della nostra glabrità. In rari casi patologici (come l’ipertricosi, detta anche “sindrome del lupo mannaro”), questi geni si riattivano, mostrando quanto potente sia il nostro potenziale genetico latente.


Un'evoluzione verso la longevità?

Mantenere una temperatura corporea stabile, specialmente in ambienti caldi, riduce lo stress ossidativo e infiammatorio, entrambi fattori chiave nell'invecchiamento precoce. In questo senso, la capacità di raffreddarci efficientemente può aver favorito uno stile di vita più attivo e prolungato, gettando le basi per una longevità evolutiva.

Oggi, questi adattamenti ci parlano non solo del passato, ma ci offrono una prospettiva interessante su come il nostro corpo si sia modellato per durare più a lungo in condizioni sfidanti.

 

BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.

  • Kowalczyk A et Al. Complementary evolution of coding and noncoding sequence underlies mammalian hairlessness. eLife, 2022, DOI: 10.7554/eLife.76911

  • Mehta SB et Al. Active spatial perception in the vibrissa scanning sensorimotor system. PLoS Biol, 2007, DOI: 10.1371/journal.pbio.0050015


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