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UN NUOVO STUDIO RIVELA QUANTE ORE DI SONNO SERVONO PER RAGGIUNGERE UNA SANA LONGEVITÀ

Quando si parla di longevità, spesso si pensa all’alimentazione o all’esercizio fisico. Ma c’è un altro pilastro essenziale che lavora in silenzio ogni notte: il sonno. Dormire bene e a sufficienza è una delle pratiche rigenerative più potenti e accessibili che abbiamo. E oggi la scienza ce lo conferma con sempre maggior precisione: la qualità e la durata del sonno influiscono profondamente sul nostro processo di invecchiamento.

Un recente studio condotto in Cina ha monitorato le abitudini di sonno di migliaia di adulti nel corso di diversi anni (2011, 2013 e 2015) e poi valutato il loro stato di salute nel 2020. L’obiettivo? Capire se esiste un legame tra quanto e come dormiamo e le probabilità di invecchiare in salute.

Ma cosa significa invecchiare “bene”? Gli studiosi hanno definito il concetto di “invecchiamento di successo” come la presenza di cinque condizioni fondamentali:

  • Nessuna malattia cronica grave

  • Nessuna disabilità fisica

  • Buona salute mentale

  • Elevata funzione cognitiva

  • Impegno attivo nella vita sociale

Ebbene, i risultati parlano chiaro: dormire regolarmente almeno sette ore a notte è fortemente associato al raggiungimento di questi criteri. Tra i partecipanti che rientravano nella definizione di invecchiamento di successo, circa due su tre dormivano più di sette ore per notte in modo costante.


Quando si parla di longevità, spesso si pensa all’alimentazione o all’esercizio fisico. Ma c’è un altro pilastro essenziale che lavora in silenzio ogni notte: il sonno...
Un nuovo studio rivela quante ore di sonno servono per raggiungere una sana longevità

Lo studio ha suddiviso i partecipanti in cinque gruppi in base all’andamento del loro sonno:

  • Stabile lungo (8–9 ore di sonno regolare)

  • Stabile normale (7–8 ore)

  • Decrescente (da più di 8 a meno di 6 ore)

  • In aumento (da meno di 6 a oltre 8)

  • Stabile breve (5–6 ore regolari)

Le probabilità di invecchiare bene erano quasi doppie nei gruppi con sonno stabile e sufficiente rispetto a chi dormiva poco o aveva fluttuazioni nel tempo. In particolare, il gruppo “stabile normale” (7–8 ore per notte) ha registrato la percentuale più alta di successo: il 18,1% ha raggiunto i criteri di invecchiamento ottimale, contro appena l’8,8% del gruppo “stabile breve”.

Questi dati rafforzano un messaggio fondamentale: il sonno non è un lusso, ma una necessità biologica. Durante il riposo notturno, il nostro organismo attiva potenti meccanismi di rigenerazione cellulare, pulizia cerebrale, riparazione dei tessuti, consolidamento della memoria e riequilibrio ormonale. Un sonno insufficiente o disturbato compromette queste funzioni e ci espone a un rischio maggiore di infiammazione, declino cognitivo, problemi cardiovascolari, metabolici e persino umore instabile.

È importante anche notare che non solo la quantità di sonno conta, ma anche la regolarità. Gli studiosi sottolineano come i cambiamenti nel tempo – aumenti o diminuzioni significative delle ore di sonno – possano essere segnali di squilibri e rappresentare fattori di rischio, non semplici conseguenze dell’invecchiamento.

Naturalmente, ogni persona ha un proprio cronotipo e un proprio bisogno fisiologico di sonno, ma la soglia delle sette ore a notte si conferma, anche in questa ricerca, come un punto di riferimento prezioso per la salute e la longevità.

In un mondo che va sempre più veloce, in cui spesso dormire viene sacrificato per fare “di più”, recuperare il valore del sonno è un atto rivoluzionario di cura verso se stessi.

Dedicare attenzione al proprio sonno è uno dei gesti più concreti per prendersi cura della propria longevità. A volte, la vera rivoluzione comincia spegnendo la luce un’ora prima.

BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.

  • Liu H et Al. Association between nighttime sleep and successful aging among older Chinese people. Sleep Med, 2016, DOI: 10.1016/j.sleep.2016.04.016

  • Tian L et Al. The association between sleep duration trajectories and successful aging: a population-based cohort study. BMC Public Health, 2024, DOI: 10.1186/s12889-024-20524-7


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