TROPPO LAVORO PUO’ DAVVERO RIMODELLARE IL CERVELLO?
- BeLongevity Team
- 18 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Viviamo in un mondo che spesso premia l’iperproduttività e celebra chi lavora senza sosta. Ma quanto ci costa, in termini di salute mentale e cerebrale, questa cultura del “sempre connessi e sempre operativi”? Un nuovo studio rilancia un allarme che non possiamo ignorare: il superlavoro potrebbe letteralmente rimodellare il nostro cervello.
Secondo i ricercatori, lavorare per troppe ore può portare a cambiamenti significativi nella struttura neurologica, in particolare nelle aree legate alla pianificazione, alla memoria di lavoro, all’organizzazione e alla gestione delle emozioni.
Il cervello sotto pressione
Lo studio ha analizzato le scansioni cerebrali di numerosi professionisti, in gran parte operatori sanitari. Di questi, 32 lavoravano più di 52 ore a settimana, mentre i restanti mantenevano un orario standard. Nei lavoratori con orari prolungati è stato osservato un aumento del volume della materia grigia in alcune regioni cerebrali, come il giro frontale medio – un’area coinvolta nei processi cognitivi superiori.
Ma attenzione: più materia grigia non significa automaticamente un miglioramento. Potrebbe indicare una risposta neuroadattativa allo stress cronico, potenzialmente dannosa nel lungo periodo. I ricercatori, infatti, non hanno tratto conclusioni definitive ma sottolineano che questi cambiamenti potrebbero non essere positivi.

Mentalness e il giusto equilibrio
Il pilastro Mentalness di BeLONGEVITY ci ricorda quanto sia fondamentale preservare l’equilibrio mentale ed emotivo per una vita lunga e sana. E il lavoro, quando invade troppo spazio nella nostra vita, può minacciare proprio quell’equilibrio.
Sebbene ogni professione abbia caratteristiche uniche, è evidente che lavorare troppo a lungo può diventare un problema reale per il cervello. I risultati di questo studio confermano ciò che numerose altre ricerche avevano già suggerito: lo stress prolungato, unito a un recupero insufficiente, può alterare la struttura cerebrale e compromettere la nostra capacità cognitiva ed emotiva.
Serve un nuovo paradigma
In un'epoca in cui si sperimentano settimane lavorative ridotte e si ripensa il concetto di produttività, questo studio è un ulteriore invito a riflettere. Mettere dei limiti sani al lavoro non è solo una questione di benessere personale, ma di prevenzione a lungo termine per la nostra salute mentale.
Gli autori concludono evidenziando la necessità di politiche aziendali più attente e di ulteriori ricerche per comprendere meglio le conseguenze di questi cambiamenti cerebrali.
Nel frattempo, possiamo fare la nostra parte: rallentare, rigenerarci e ascoltare i segnali della nostra mente. Non si tratta di lavorare meno, ma di lavorare meglio, con consapevolezza.
BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.
Jang W et Al. Overwork and changes in brain structure: a pilot study. Occup Environ Med, 2025, DOI: 10.1136/oemed-2025-110057

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