IL CAFFÈ PUÒ INFLUENZARE I LIVELLI DI COLESTEROLO … MA DIPENDE DA COME LO PREPARI
- BeLongevity Team
- 6 giorni fa
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Il caffè è una delle bevande più amate al mondo. Ci accompagna al risveglio, ci tiene svegli nei momenti di stanchezza, ci regala un momento di pausa e socialità. Ma sapevi che il modo in cui lo prepari potrebbe influenzare il tuo colesterolo?
Nel contesto di uno stile di vita sano e longevo, anche i piccoli dettagli fanno la differenza. E il caffè – che molti di noi consumano ogni giorno – può essere uno di questi.
Cosa c’entra il colesterolo con il caffè?
Nel caffè sono presenti due composti naturali chiamati cafestol e kahweol, appartenenti alla famiglia dei diterpeni. Queste sostanze possono aumentare i livelli di colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”, se consumate in quantità elevate e con regolarità.
Uno studio recente ha evidenziato che la concentrazione di questi composti dipende fortemente dal metodo di estrazione del caffè. Le macchine da caffè comunemente usate negli uffici, ad esempio, possono produrre tazze con livelli piuttosto alti di cafestol e kahweol, così come i metodi che non prevedono un filtro (come la caffettiera francese o il caffè bollito).
Metodi di preparazione e livelli di diterpeni
Caffè bollito (non filtrato): 939 mg/L di cafestol e 678 mg/L di kahweol
Espresso: fino a 2.447 mg/L di cafestol, con variazioni significative tra i campioni
French press e percolatore: circa 90 mg/L di cafestol e 70 mg/L di kahweol
Macchine da caffè con filtro metallico (comuni nei luoghi di lavoro): 176 mg/L di cafestol e 142 mg/L di kahweol
Caffè filtrato con carta: solo 11,5 mg/L di cafestol e 8,2 mg/L di kahweol

Cosa fare nella pratica
Fortunatamente, c’è una soluzione semplice: il filtro in carta. Preparare il caffè con un metodo a goccia (drip coffee) che utilizza un filtro di carta può ridurre drasticamente la presenza dei diterpeni.
Per darti un’idea:
Il caffè filtrato con carta contiene in media solo 11,5 mg/L di cafestol
mentre quello preparato con metodi non filtrati può superare i 900 mg/L
Un cambiamento così semplice – come passare a un caffè filtrato – potrebbe abbassare il colesterolo LDL in modo significativo, riducendo anche il rischio cardiovascolare nel tempo. Secondo i ricercatori, per chi beve tre tazze di caffè al giorno, questa semplice modifica potrebbe abbassare il rischio relativo di malattie cardiovascolari del 13% in 5 anni e fino al 36% in 40 anni.
Per ridurre l'assunzione di diterpeni e proteggere il tuo cuore, considera quindi le seguenti strategie:
Preferisci il caffè filtrato con carta: Utilizza metodi come il drip coffee o la Chemex, che impiegano filtri di carta per trattenere la maggior parte dei diterpeni.
Evita metodi non filtrati: Limita il consumo di caffè preparato con French press, percolatore o bollito, che non utilizzano filtri efficaci.
Attenzione alle macchine da caffè nei luoghi di lavoro: Se possibile, opta per macchine che utilizzano filtri di carta o porta il tuo caffè filtrato da casa.
Filtro improvvisato: In situazioni dove hai solo caffè non filtrato, puoi ridurre i diterpeni filtrando la bevanda attraverso un tessuto pulito o un filtro di carta improvvisato.
E il famoso espresso?
Anche l’espresso – sebbene molto amato in Italia – può contenere livelli variabili di diterpeni. I dati su questo sono ancora limitati, ma sembra che la variabilità sia alta a seconda della macchina e del metodo utilizzato.
Il caffè può essere parte di uno stile di vita sano e, in alcuni studi, è stato persino collegato a benefici come la riduzione del rischio di demenza, Parkinson e alcune forme di tumore. Ma per sfruttarne davvero il potenziale positivo, conviene fare attenzione alla modalità di preparazione.
Nel percorso BeLONGEVITY, ogni scelta conta. Anche quella di come prepari il tuo caffè.
Scegli il gusto, ma anche il filtro: piccole strategie quotidiane per mantenere in equilibrio il tuo colesterolo e dare una marcia in più al tuo benessere.
BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.
Orrje E et Al. Cafestol and kahweol concentrations in workplace machine coffee compared with conventional brewing methods. Nutr Metab Cardiovasc Dis, 2025, DOI: 10.1016/j.numecd.2025.103933
Ren Y et Al. Cafestol and Kahweol: A Review on Their Bioactivities and Pharmacological Properties. Int. J. Mol. Sci, 2019, DOI: 10.3390/ijms20174238

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