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QUANTO TEMPO LE FECI RESTANO NEL CORPO PUÒ INFLUIRE SULLA TUA SALUTE

La velocità con cui il cibo attraversa il tuo intestino, rapida come un treno o lenta come una passeggiata rilassata, potrebbe dire molto di più sulla tua salute di quanto immagini.

Una grande recente revisione scientifica, che ha analizzato decine di studi e migliaia di partecipanti, ha evidenziato differenze nette tra il microbioma intestinale delle persone con transito intestinale rapido e quello di chi presenta transito lento o stitichezza. Queste differenze non sono banali: il microbioma è infatti uno dei motori principali della salute metabolica, immunitaria e neurologica.


Tempo di transito e salute: un legame sottovalutato

Il tempo di transito intestinale indica quanto tempo impiega il cibo a essere digerito, trasformato e infine eliminato. Non è solo una questione di “regolarità”: tempi di transito molto brevi o molto lunghi sono stati associati a:

  • disturbi metabolici

  • infiammazione sistemica

  • malattie gastrointestinali (come IBS o cirrosi)

  • disturbi neurologici, incluso il morbo di Parkinson

Il motivo? Il microbioma vive, lavora e si modifica mentre il contenuto rimane nel colon.


La velocità con cui il cibo attraversa il tuo intestino, rapida come un treno o lenta come una passeggiata rilassata, potrebbe dire molto di più sulla tua salute di quanto immagini.
Quanto tempo le feci restano nel corpo può influire sulla tua salute

Cosa accade quando il transito è lento?

Quando il cibo resta nel colon più a lungo:

  • i batteri hanno più tempo per fermentare ciò che mangiamo

  • si alterano pH e ambiente intestinale

  • aumentano composti metabolici che possono influenzare negativamente l’organismo

Alcune specie microbiche che proliferano in contesti di transito lento sono associate a infiammazione cronica, stitichezza e composizioni disbiotiche tipiche di diverse patologie.


E quando il transito è troppo veloce?

Anche il caso opposto non è ideale. Chi ha un transito molto rapido tende a ospitare microbi:

  • a crescita veloce

  • specializzati nel metabolizzare prevalentemente carboidrati

  • meno capaci di estrarre e produrre metaboliti benefici

Risultato? Minor diversità del microbioma, condizione associata a un rischio più alto di infiammazioni, disturbi immunitari e patologie intestinali.


Il microbioma ideale è quello dei “medi”

Il risultato forse più interessante dello studio è che sia i super veloci che i super lenti mostrano una riduzione della diversità microbica, mentre i tempi di transito medi creano l’ambiente più favorevole per:

  • crescita equilibrata delle specie intestinali

  • produzione ottimale di acidi grassi a catena corta (SCFA)

  • un sistema immunitario efficiente

  • una migliore risposta ai probiotici e agli integratori


Cosa fare nella pratica

Anche se la revisione non indica un “tempo ideale” universale, la ricerca suggerisce che favorire un transito regolare e non estremo può ottimizzare il microbioma.

Questo include:

  • un’alimentazione ricca di fibre varie

  • adeguata idratazione

  • attività fisica quotidiana

  • gestione dello stress

  • valutazione personalizzata di probiotici, prebiotici e nutraceutici

 

Comprendere questo semplice parametro fisiologico potrebbe diventare uno strumento chiave per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento di molte condizioni… e per vivere più a lungo e meglio.

BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.

  • Procházková N et Al. Advancing human gut microbiota research by considering gut transit time. Gut, 2023, DOI: 10.1136/gutjnl-2022-328166


Esercizio fisico BeLONGEVITY

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