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AVERE UNO SCOPO PUÒ PROTEGGERE DALLA DEMENZA

Nelle cosiddette zone blu del mondo – quelle regioni in cui le persone vivono più a lungo e meglio – un elemento ricorrente è la presenza di uno scopo chiaro nella vita. Non si tratta solo di longevità in senso generico: secondo una nuova ricerca avere un senso di scopo può anche ridurre il rischio di demenza con l’avanzare dell’età.

I ricercatori dello studio hanno seguito oltre 13.000 adulti dai 45 anni in su per un periodo massimo di 15 anni. I risultati sono stati sorprendenti:

  • Le persone con un forte senso di scopo avevano circa il 28% in meno di probabilità di sviluppare un deterioramento cognitivo (inclusa la demenza).

  • L’effetto protettivo era evidente in tutti i gruppi razziali ed etnici.

  • Il beneficio restava significativo anche considerando fattori come il livello di istruzione, la depressione o la presenza del gene APOE4, noto per aumentare il rischio di Alzheimer.

In altre parole, lo scopo della vita sembra rendere il cervello più resiliente di fronte all’invecchiamento.


Avere uno scopo non è solo una filosofia di vita, ma una vera e propria strategia di longevità...
Avere uno scopo può proteggere dalla demenza

Perché avere uno scopo fa la differenza

Non è mai stato chiesto ai partecipanti quale fosse il loro scopo specifico: la forza di questo concetto sta proprio nella sua ampiezza. Studi precedenti hanno mostrato che attività molto diverse possono alimentare un senso di direzione e significato, talvolta definito con il termine giapponese ikigai:

  • Relazioni: dedicarsi alla famiglia, crescere i nipoti, sostenere un partner o un amico.

  • Lavoro o volontariato: proseguire l’attività professionale, fare da mentore, partecipare a cause sociali.

  • Spiritualità o fede: credenze, pratiche e comunità religiose o spirituali.

  • Obiettivi personali: coltivare hobby, imparare nuove abilità, porsi traguardi da raggiungere.

  • Aiuto agli altri: atti di gentilezza, supporto, filantropia, impegno civico.

Lo scopo, quindi, non è un concetto astratto: si costruisce nella vita quotidiana, attraverso azioni e relazioni che ci fanno sentire parte di qualcosa di più grande.


Un "ritardo naturale" del declino cognitivo

Lo studio ha mostrato che le persone con un senso di scopo più alto sperimentavano un inizio del declino cognitivo più tardivo rispetto a chi ne aveva meno. Il ritardo medio osservato è stato di circa 1,4 mesi nell’arco di otto anni: un dato che può sembrare modesto, ma che acquista grande rilevanza se confrontato con le terapie farmacologiche oggi disponibili. I farmaci hanno effetti limitati, sono costosi e presentano possibili rischi collaterali. Al contrario, avere uno scopo nella vita è accessibile a tutti, gratuito e sicuro e aiuta il cervello a rimanere resiliente con l’età. Non è mai troppo presto – o troppo tardi – per iniziare a pensare a ciò che dà significato alla nostra vita.


Cosa significa per noi

Il pilastro Mentalness di BeLONGEVITY ci ricorda che la mente è la base del nostro benessere. Avere uno scopo non è solo una filosofia di vita, ma una vera e propria strategia di longevità. Può essere un progetto personale, un legame familiare, un hobby, la spiritualità o il prendersi cura degli altri: ciò che conta è coltivare quella direzione che ci fa sentire utili, connessi e vivi.

La longevità inizia dalla mente. Coltivare il tuo scopo oggi è il miglior investimento per il tuo futuro.

BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.

  • Howard NC et Al. Life Purpose Lowers Risk for Cognitive Impairment in a United States Population-Based Cohort. Am J Geriatr Psychiatry, 2025, DOI: 10.1016/j.jagp.2025.05.009

  • Sienski G et Al. APOE4 disrupts intracellular lipid homeostasis in human iPSC-derived glia. Sci Transl Med, 2021, DOI: 10.1126/scitranslmed.aaz4564


Esercizio fisico BeLONGEVITY

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